Sukhothai, viaggio verso l’Alba della Felicità

Sukhothai è una destinazione in crescita: un grande patrimonio storico, custodito nel parco archeologico, una serie di interessanti attività artigianali, i villaggi rurali. L’Ente del Turismo Thailandese in Italia ha realizzato una serie di video, con la collaborazione di Corrado Ruggeri, giornalista e scrittore, esperto conoscitore della Thailandia, che potranno servire come introduzione per la visita del parco e degli altri luoghi per chi sceglie di recarsi a Sukhothai. Nella traduzione dal thailandese, Sukhothai significa “Alba della Felicità”: Si sa, le parole a volte sanno vestire anche il nulla. Ma qui non è così. Si prova l’emozione profonda di trovarsi di fronte a splendori del XIII secolo, i tempi in cui da noi Dante Alighieri componeva i suoi versi mentre qui si celebrava Buddha e un modo di intendere il mondo che profumava già di tempi moderni, perché i re di Sukhothai non erano despoti – come i loro contemporanei cambogiani di Angkor Wat – ma sovrani illuminati che pensavano con passione al bene del loro popolo. Le delizie costruite allora resistono ancora, certo con qualche danno, ma quando si arriva nel cuore del parco, accompagnati dal buio, e si conquista il posto d’onore sul ponticello che guarda da dietro il Wat Mahatat, il tempio principale, quella visione emoziona e stupisce.

I chedi, gli stupa, antiche colonne, le sagome dolci e possenti dei Budhha e, ad addolcire ancora un orizzonte che pian piano si schiarisce e disegna con nettezza sagome e profili, palme, alberi di mango e tamarindo, giuggiole. Un mondo incantato che si sveglia fra i cinguettii delicati di migliaia di uccelli, gioca con le minuscole bolle a cui i pesci del lago affidano il loro segno di presenza, con qualche cane pigro che cerca, più del cibo, una carezza. Un universo gentile che testimonia un passato glorioso. Come dimostra questo video, realizzato recentemente.

Sukhothai è considerata madre della patria, perché qui è stata realizzata e poi trovata quella che gli storici chiamano Iscrizione Sukhothai 1, una grande stele a base quadrata oggi conservata al Museo Nazionale di Bangkok. E’ la prima iscrizione in lingua Thai, la lingua che servirà a unificare tutte le comunità di stirpe Thai migrate verso sud dalla Mongolia fin dal primo millennio e stanziatesi nella grande pianura del Chao Praya, l’odierna Thailandia centrale. Nacque così il concetto di unità del popolo Siamese. Anche per questo un viaggio a Sukhothai è un’escursione nel bello e nella storia, nella Thailandia più vera e orgogliosa delle proprie origini. Una destinazione da non perdere.

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