WAT SA SRI

I grandi laghi artficiali che circondano questo complesso religioso contribuisono ad aggiungere un notevole fascino al luogo, ma allo stesso tempo ne celano anche la pianta nonche’ la percezione sulla sua totale estensione. La porzione del tempio alla quale si accede attraversando il ponte sul lago comprende infatti i resti di un antico Viharn collocati di fronte ad uno stupendo e possente Chedi campaniforme, oggi una delle rovine piu’ affascinanti e suggestive dell’intero sito storico. Del Wat Sa Sri faceva pero’ anche parte il Bot che si trovava sull’isola artificiale ricavata sul grande lago orientale ed alineato all’asse principale del tempio. Malgrado il ponte di accesso sia a sud, va comunque notato che il tempio aveva una chiara orientazione ad est. Il piccolo Bot sull’isola artificiale era la costruzione piu’ sacra del complesso. Malgrado i Bot abbiano fattezze molto simili ai piu’ comuni Viharn, la loro sacralita’ viene data dalle otto pietre sacrali (Bai Sema) poste attorno all’edificio, mentre una nona viene sepolta sotto di esso.

Il Chedi campaniforme segna in modo inequivocabile il cambiamento di influenza stilistica gia’ menzionata per il Wat Mahathat. A partire dalla seconda meta’ del XIV secolo e’ infatti lo Sri Lanka ad impartire le direttive architettoniche ai Re di Sukhothai. Il Chedi del Wat Sa Sri aveva una funzione funeraria.

In prossimita’ del ponte di accesso si puo’ ammirare una graziosa statua del Buddha nella posizione del cammino. E’ attraverso quest’opera che possiamo godere appieno della stupenda e peculiare interpretazione che gli artisti di Sukhothai diedero al corpo ed al volto del Buddha, demarcando quello che ancora oggi viene definito lo Stile Sukhothai. La principale caratteristica di questo stile e’ l’armonia e la dolcezza delle fattezze del viso, che comunicano un piacevole senso di calma e serenita’. Con questa particolare posizione, gli artisti buddisti rappresentano una delle otto fasi principali della vita del Buddha: il ritorno dal paradiso terrestre di Tavatimsa, dove il Buddha ha appena convertito alla sua nuova religione l’anima della defunta madre. Il pollice e l’indice della mano sollevata si toccano, indicando la Mudra del Dhamachakra. Girando la ruota dell’insegnamento, il Buddha da ufficialmente l’inizio al suo nuovo culto.

 

 

WAT SA SRI

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